INDICE

Avanti >>

.

Sant'Arcangelo (Pz) - da: "La Basilicata" di F. Di Sanzo (primi del '900)

Alle falde dei colli sui quali sorge Missanello, la valle dell’Agri si allarga e il letto ampio del fiume ha una molto notevole dilatazione. Sulla riva destra di esso è Sant’Arcangelo situato sopra un colle a 388 metri di altezza sul livello del mare, vigilato da un vecchio castello che ricorda le vicende della dominazione greca e poi di quella normanna e par che, memore di antiche contese, guardi con occhio fiero ed arcigno la austera badia di S. Maria di Orsoleo, in cui non si accolgono più i buoni e pii sacerdoti che, in altri tempi, levavano a Dio i cauti ed i cuori e raccoglievano nelle mura ospitali i viandanti,colti nel cammino dalla notte o dalla furia delle bufere.

Quel mite asilo di pace è ora destinato ad accogliere gli orfani dei contadini di Basilicata morti. in guerra., per istruirli nell’arte della coltivazione razionale dei campi, lì nella zona più fertile della Regione.

E' difficile trovare luoghi più fecondi di quelli che si stendono lungo la meravigliosa, valle dell’Agri, che manda sui mercati vicini la, frutta più bella e più squisita.

Pesche dal peso così enorme che ne bastano tre o quattro per formare un chilo, e dal sapore dolcissimo, di una particolare fragranza, sono incettate nei campi di Sant’Arcangelo a pochi soldi e trasportate lontano per essere vendute a Taranto o a Bari a prezzi sbalorditivi. Fichi, pere, mele, susine, uva., peperoni, tutto qui è di qualità eccezionale; ma non dà agli infaticabili produttori quella ricchezza che la lunga e pericolosa fatica darebbe loro il diritto di aspettare. Sant’Arcangelo non ha vie che la congiungano rapidamente ai mercati di consumo, e la magnifica produzione delle sue terre o è assorbita dai trafficanti audaci, o è portata per le vie difficili della Provincia nei paesi vicini, dove la produzione locale e la modesta capacità di acquisto dei consumatori la fa vendere a prezzi irrisori.

Vanno, dalle plaghe dove la malaria li tormenta e la fatica li abbatte, i lavoratori tenaci in lunghe file nelle chiare notti di estate coi loro carichi enormi sul dorso dei muli. Portano i prodotti della loro terra intrisa di sudore e di sofferenza., e tornano con poco denaro, senza mai imprecare, senza profferire mai parole aspre di odio e di maledizione.

Autore: da: la Basilicata di F. Di Sanza - inizi del '900

 

[ Home ]  [Scrivici]